olimpia e il valore della famiglia

Cari amici/amiche, oggi voglio presentarvi una storia nella storia. La storia di una bimba Olimpia di nome e di fatto e  della sua splendida famiglia. Il Natale è attesa, speranza, sogni e condivisione ma soprattutto vita e dono di vita, futuro. In tutto questo la famiglia di Olimpia ci ha insegnato che il Natale è un giorno da vivere tutti i giorni con rispetto, forza, dono, sofferenza ma anche sorrisi, progetti e condivisione. Grazie a loro e alla loro esperienza possiamo vivere il Natale con più gioia e più allegria anche guardando alle sofferenze con quel sorriso di una bimba che non solo nasce, guarisce, ma rinasce.

 Un grazie quindi alla mamma Giulia e al papà Federico per questa straordinaria storia ed insegnamento pedagogico e un grazie speciale a tutta la struttura medica ed infermieristica che ha curato in tutti i sensi la nostra piccola guerriera Olimpia.

Buona lettura!!!

Questa è la storia di Olimpia, un piccolo miracolo di questo fantastico viaggio chiamato Vita. Olimpia non sarebbe dovuta nemmeno nascere...Olimpia ha iniziato a parlarci quando nemmeno sapeva cosa potessero essere le parole…i suoi erano messaggi di speranza, forza e determinazione.

Una malformazione al cuore riscontrata durante la visita morfologica, i controlli che purtroppo confermano un futuro incerto, la disperazione che invade quasi ogni pensiero…ma per fortuna non tutti!

Mamma Giulia parla con Olimpia e le due guerriere fanno un patto…..non molliamo finche c’è speranza.

La loro determinazione coinvolge e pervade tutta la famiglia e gli amici più stretti…si crea un team indissolubile che lotta insieme verso un unico obiettivo...l’Ospedale di Borgo Trento è la sede Operativa che trasmette a tutti speranza e voglia di lottare.

Olimpia nasce il 10 Gennaio del 2020, prematura di 2 mesi…ed incredibilmente respira! Nonostante qualche inevitabile complicazione, dopo due mesi di Terapia Intensiva esce all’aperto a vedere quel cielo che in tanti le avrebbero negato.

Trascorrono tre anni di visite e controlli periodici perché il suo mega cuore (aneurisma del ventricolo sinistro in termini medici) lavora al massimo delle sue possibilità, ma non sempre sono sufficienti per farla stare bene. Mamma a Papà e il piccolo fratellino Leo sanno che prima o poi Olimpia dovrà affrontare il passo più grande, cambiare quel motore che purtroppo si logora giorno dopo giorno. Le visite diventano sempre più frequenti, fino a quando il suo cuore chiede definitivamente aiuto. Trascorrono 8 mesi di ospedale, nel reparto di terapia intensiva cardiologica che diventa casa, famiglia, squadra e supporto costante tutti i giorni. Il TEAM continua a funzionare, tra alti e bassi e stati d’animo che si alternano tra l’euforia e la depressione. La sera del 27 Dicembre arriva una chiamata, il gesto più grande e generoso che possa esistere al mondo ha dato vita al miracolo. Si tratta davvero di un gesto di Cuore, Olimpia sopravviverà grazie ad una famiglia che ha deciso di dare un senso alla morte, e di permettere di vedere quei piccoli occhi rivivere in un altro corpo.

Il 28 Dicembre inizia la seconda vita di Olimpia….che dopo altri 2 mesi di degenza rivedrà per la seconda volta quel cielo che le spalanca una nuova possibilità, così come alla sua famiglia e a suo fratello Leonardo che da tanto tempo la aspettava per giocare insieme.

 Dopo quasi un anno da tutta questa esperienza, Olimpia adesso vive una vita serena, fatta di gioco in casa, di litigate, di risate, di capricci….una vita che tutto sommato sembra normale, ma che per tanti vale come il paradiso.

Olimpia ha la speranza il prossimo anno di rientrare a Scuola…cosa che attualmente le è impedita perché il trapianto le ha dato si una nuova vita, ma le ha lasciato in eredità un’immunosoppressione che la accompagnerà per sempre e che comunque la metterà di fronte al rischio di ospedalizzazione anche nel caso di un semplice raffreddore od un banale virus che possa derivare da contatti con altri bambini ammalati.

Olimpia ha bisogno di ricominciare a pieno la sua vita, grazie all’impegno di tutti e alla sensibilità di tutte le persone che le staranno intorno che capiranno che a volte il lavoro, che spesso è fondamentale, a volte può essere messo da parte per il bene comune.

«una lettera scritta con il cuore dal papà, Federico Fornaris»

Alla prossima settimana.

 


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