L’AUTISMO. L’approccio educativo e pedagogico
Cari amici, oggi vi presento l’Autismo un mondo questo tanto difficile ma allo stesso tempo affascinante, collocato nel gruppo dei disturbi del neurosviluppo e più precisamente come disturbo pervasivo dello sviluppo.
Oggi si parla di Disturbo dello Spettro Autistico (ASD) i sintomi si manifestano precocemente e permangono per tutta la vita. Ogni persona con questo tipo di disturbo può presentare delle caratteristiche come ad esempio deficit della comunicazione, nell’interazione sociale, assenza d’interessi e comportamenti ripetitivi.
Oltre a queste caratteristiche possiamo trovare: disturbi sensoriali, problemi del sonno, di alimentazione, disarmonie motorie, nelle abilità cognitive, scarsa autonomia personale e sociale, autolesionismo, aggressività.
L’elemento che però caratterizza l’autismo è la difficoltà d’interazione sociale, il vivere il proprio mondo. Questo avviene in quasi tutte le situazioni sia in presenza di autismo ad alto funzionamento sia con autismo a basso funzionamento.
Queste difficoltà porta ad avere problematiche nel collaborare, nel pianificare le proprie attività, ad avere iniziativa e al succedersi degli eventi. Problematiche, queste, se non vengono al più presto gestite, educate e capite portano inevitabilmente a situazioni di ansia, stress e a volte come detto in precedenza a comportamenti di natura aggressiva verso se e verso gli altri.
Possiamo trovare in questi particolari eventi tutte quelle strategie che mettono in atto i bambini/ragazzi con autismo: il mettersi le mani verso le orecchie per non sentire i rumori, movimenti corporei ripetitivi “dondolio”, frasi ripetitive, fughe da un luogo ad un altro e stereotipie sia verbali che motorie (comportamenti ripetitivi).
Anche il loro linguaggio è compromesso, a volte è privo di comprensione e a volte è del tutto assente.
Prima accennavo ad un mondo affascinante ed è proprio così vista la mia esperienza con i ragazzi con disturbo autistico. Allora è bene chiedersi quale approccio adottare? Il lavoro educativo/pedagogico, a mio parere è quello di lavorare non solo sul bambino ma su tutto il suo contesto in tutti gli ambienti che lo circondano e con tutte le persone con cui entra in contatto. È importante progettare interventi mirati, pianificati ma soprattutto strutturati caso per caso. Ogni bambino/ragazzo ha una sua storia un suo “autismo” alcuni tratti possono essere simili ma ogni autismo è diverso dall’altro.
Bisogna donarsi al mondo dell’autismo per ricevere in cambio i frutti del lavoro. Il mio concetto è di un equilibrio economico di “dare e avere”. Più si offre, infatti, al bambino con autismo più siamo certi di riceve in cambio affetto, sensibilità, fiducia ma soprattutto il poter raggiungere quegli obiettivi prefissati in base alle attività proposte. È importante quindi saper progettare, coordinare un lavoro in sinergia con la scuola, la famiglia e il mondo dei pari ma anche tutto il mondo etrascolastico come lo sport o altre attività sempre di natura ludica. È fondamentale anche riprogettare gli ambienti per questi bambini affinché possano esprimersi e vivere un loro “ambiente” adatto alle loro caratteristiche.
Se l’intervento educativo/pedagogico è precoce seppur non si “esaurisca” l’autismo, si possono ottenere miglioramenti in tutti i contesti, aumentando senza dubbio la qualità della vita.
Se hai curiosità o hai bisogno di una consulenza in questo specifico ambito puoi contattarmi e sarò sempre pronto ad aiutarti a trovare le giuste strategie.
Andrea